Un’etichetta siciliana di ispirazione africana, in grado di mostrare la bellezza della contaminazione. Questa l’idea alla base di African Queens, atelier sartoriale di Ballarò, centro di Palermo.
Abbiamo intervistato le co-fondatrici Adjo Cuccia e Aissetou Jaiteh, palermitane con origini africane: Adjo è arrivata a pochi mesi dal Togo come figlia adottiva di una famiglia della città. Aissetou è invece nata a Palermo da genitori gambiani. In negozio lavora oggi anche Sirandon Jaiteh, sorella di Aissetou.
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Fatto? Iniziamo.

Com’è nata l’etichetta Africa Queens?
Ci siamo conosciute sette anni fa scoprendo di avere entrambe una grande passione per i tessuti africani.
Abbiamo deciso di lanciarci in un progetto concreto acquistando una macchina da cucire e iniziando a metterci alla prova con gli accessori.
Nonostante i nostri studi siano in altri campi [comunicazione per Adjo, mediazione culturale e danza per Aissetou] abbiamo investito nella nostra formazione e scoperto un bando ministeriale per l’imprenditoria giovanile delle seconde generazioni.
Abbiamo partecipato e siamo state selezionate. Con l’aggiunta di alcuni risparmi abbiamo potuto dotarci di un’attrezzatura professionale e aprire un atelier nel centro di Palermo (piazza San Nicolò degli Scalzi, 3).
Come descrivereste il vostro stile?
Fin dall’inizio abbiamo cercato uno stile che portasse i tessuti africani nella loro contemporaneità.
Entrambe siamo cresciute a Palermo, una città crocevia del Mediterraneo e del mondo. La creatività del nostro marchio vuole ispirarsi a questa città ed essere veicolo di multi-culturalità e innovazione sociale.


Chi è il cliente tipo del negozio? E online?
I nostri clienti sono appassionati dell’Africa e di tutto quello che la riguarda. Molti si rivolgono a noi per chiedere un capo su misura, scegliendo di persona le stoffe garantendo la piena personalizzazione del lavoro.
Il nostro negozio è una novità per Palermo che può “toccare con mano” un’estetica che sta crescendo sempre più.
Online vendiamo in tutta Italia e all’estero: USA, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Lituania, ecc.
Chi sono i vostri fornitori di tessuti?
Abbiamo iniziato con piccole quantità acquistate in West Africa da amici e parenti in viaggio.
Oggi abbiamo identificato alcuni fornitori in Senegal, Ghana e Nigeria, ma in caso di emergenza ci rivolgiamo anche a negozi africani di Palermo che vendono al dettaglio.


La vostra più grande soddisfazione?
In questi ultimi due anni ci siamo tolte tante soddisfazioni: abbiamo aperto l’atelier a Palermo, esibito le nostre creazioni a Milano e Londra e lanciato il nostro sito web e pagina instagram.
Nel 2018 abbiamo vinto il premio sezione moda di Diaspora Awards Italia.
E la più grossa fatica?
Lavorare a distanza [Adjo vive a Londra], dovendo superare non poche difficoltà nella gestione quotidiana.
Ma abbiamo grandi progetti per la crescita di African Queens.


Come vedete l’Afrofashion in Italia? Cosa consigliate ai giovani interessati a scommetterci?
L’Afrofashion sta crescendo molto: ci sono sempre più stilisti africani o afrodiscendenti interessati a lavorare in/con l’Italia.
Siamo convinte che sia cruciale provare a realizzare i propri sogni. Non è un caso se utilizziamo questo verbo: la situazione economica italiana è lontana dalla serenità e la tentazione di lasciar perdere è forte.
Noi giovani riceviamo poca fiducia e scegliere una strada indipendente significa fare tanta fatica. Ma è meglio che non provarci neanche.
L’Italia (Sicilia) è una sorta di ponte, anche culturale, verso il continente africano. Come creare collaborazioni costruttive?
Negli ultimi anni la situazione italiana è molto cambiata. Da parte della politica e dei mass-media arrivano segnali poco incoraggianti.
Ma le nuove generazioni di italiani di origine africana sono molto attive e consapevoli. I social giocano un ruolo fondamentale, perchè ormai la cultura, la moda, la musica… passano tutte da li.
Assistiamo quindi ad un aumento del desiderio di valorizzare le nostre radici africane amalgamandole con la realtà italiana dove cui siamo nati o cresciuti.
In fondo restiamo ottimiste. Abbiamo lanciato diverse collezioni:


Per acquistare online i prodotti African Queens:
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Mi piace il costro progetto, verrò a visitare il negozio. Sono attratta dall’Africa da quando ero ragazzina ma non ho mai avuto l’occasione di conoscerla bene.
Sono tornata da poco da un viaggio in Tanzania ed è stata una esperienza bellissima, adesso non voglio abbandonare questa passione
Brava Angela! Poi entra nel nostro gruppo FB http://www.martinog.sg-host.com/community 🙂