Il mondo cambia rapidamente. Paesi visti come “arretrati” appaiono meglio attrezzati alla Quarta Rivoluzione industriale rispetto a un’Europa vecchia e impaurita dal futuro.
Roshan Paul è un osservatore privilegiato di questi processi. Co-fondatore e CEO di Amani Institute, una delle migliori scuole di innovazione sociale al mondo, forma professionisti globali nelle tre sedi di Nairobi (Kenya), Bangalore (India) e San Paolo (Brasile).
Con la scusa dell’imminente scadenza delle iscrizioni al prossimo percorso formativo dedicato all’innovazione sociale ne ho approfittato per porgli un pò di domande.
Prima di iniziare, ti invito a iscriverti alla nostra community VadoinAfrica Network, uno spazio collaborativo per chi vuole creare valore con il continente africano.
Come i cambiamenti in corso impattano su quello che tradizionalmente chiamavamo “Occidente”?
Stiamo vivendo un crescente livellamento del mondo. L’Occidente ha smesso di essere una “guida” per il resto: oggi gran parte di questi Paesi sta crescendo più velocemente e con soluzioni assai più creative di un Vecchio Mondo che ha molto da imparare per restare al passo.
Credo esistano ancora alcuni valori occidentali, come i diritti umani e la libertà di espressione, che è importante diffondere. Ma il vecchio modello dell’Occidente che “aiuta” il resto del mondo è fuori tempo massimo.
Un’aula di Amani Institute a Nairobi
Come ripensare la cooperazione e renderla adatta ad affrontare le sfide di questo secolo?
In un mondo di governi che hanno sempre meno risorse, penso che il futuro della cooperazione sarà soprattutto a livello di relazioni umane: individui che scambiano idee ed esperienze, che lavorano assieme e imparano gli uni dagli altri.
Un’altra cosa rispetto all’aiuto pubblico a livello di Stati o grandi agenzie per lo sviluppo.
Quali sono le maggiori lezioni apprese lavorando in Kenya?
A Nairobi ho imparato che il mondo appare molto differente a seconda di come lo guardi. Se indossi le lenti africane, vedi cose molto diverse rispetto allo sguardo – ad esempio – indiano, americano o italiano.
Ogni tipo di lente offre una serie differente di opportunità di comprensione del mondo. Dunque anche di crescita personale e professionale.
Qual è il significato che attribuisci ai termini “innovazione” e “creatività”?
Creatività vuol dire vedere nuove possibilità e opportunità, e dunque nuovi mondi possibili. Innovazione è rendere queste possibilità reali, dandogli vita.
Credo davvero che la capacità di innovare sia la competenza più importante del XXI secolo.
Non ritengo l’innovazione un “prodotto finale” (l’iPhone o qualsiasi altra invenzione tecnologica) ma piuttosto un insieme di competenze e comportamenti che chiunque può imparare a padroneggiare.
Chi riesce avrà un enorme vantaggio competitivo sugli altri.
Sempre più persone desiderano lasciare assetti di lavoro “tradizionali”, alla ricerca di senso (impatto sociale e/o maggior tempo libero). Qual è il segreto per raggiungere questo traguardo?
Le mie tre chiavi sono:
- Conosci il tuo perché, ciò che ti motiva. Perché vuoi fare altro? Sei disposto ad accettare riduzioni di salario e cambiamenti nella tua vita privata per questo obiettivo? Se hai la risposta iniziale e hai risposto sì al resto, allora hai la chiave per cominciare.
- Identifica la tua tribù. Chi sono le persone che si stanno muovendo con le stesse motivazioni? Come puoi connetterti con loro e tenerle vicino per scambiare idee e supporto morale? Quali tipi di programmi, o spazi o network queste persone frequentano e come puoi entrare a farne parte?
- Trova il tuo allineamento. Come tutto questo prende forma? Come puoi allineare i tuoi obiettivi di vita con gli obiettivi professionali, con i tuoi hobby e le tue passioni, divertendoti e al contempo garantendo la soddisfazione dei tuoi bisogni primari? Se trovi questo allineamento, allora sei sulla strada giusta. Non è affatto impossibile, ma bisogna lavorare sulle proprie competenze e la propria consapevolezza.
Il sistema di istruzione standard non è ancora pronto per questi nuovi percorsi di innovazione sociale. Cosa distingue l’offerta di Amani Institute?
Le università sono ancora i punti di riferimento globali per quanto riguarda la ricerca scientifica. Ma hanno grandi aree di miglioramento nella preparazione alla vita professionale.
In primo luogo, non forniscono sufficiente esperienza pratica. Parlando delle competenze, poi, sono quasi esclusivamente concentrate sulle abilità di lettura e scrittura di ricerche. Non è propriamente la prima competenza ricercata nel “mondo reale”.
Ad Amani abbiamo progettato un percorso basato su quattro pilastri:
- Leadership
- Imprenditorialità & Management
- Problem Solving & Creatività
- Comunicazione
Nel 2020 abbiamo avuto quattro edizioni del nostro percorso in Social Innovation Management: due in Brasile (inizio a Febbraio o Luglio), una in India (Febbraio) e una in Kenya (Luglio). Per tutti due mesi online e quattro sul campo.
I nostri fellow sviluppano un proprio progetto di innovazione sociale durante il programma e, se non hanno già un lavoro, vengono inseriti come intern in un’impresa sociale o in un’organizzazione non profit, alternando 3 giorni di lavoro a settimana a lezioni e workshop guidati da esperti internazionali.
Tutte le attività e i corsi sono in inglese.
Ad oggi abbiamo 490 fellow provenienti da 63 Paesi diversi: un network internazionale molto coeso che favorisce collaborazioni e sviluppo di nuove idee.
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