Lasciare il lavoro per seguire una passione, diventando un influencer globale di una nicchia emergente. Questo il percorso di Mimmo Falcone, 48 anni, DJ e produttore di musica Afro House con l’etichetta MoBlack.
Tutto è nato dai dieci anni trascorsi a Tema (Ghana), dove ha guidato un’impianto di trasformazione del pomodoro.
L’ho intervistato per sapere come ha fatto.
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Come nasce la tua passione per la musica? Come l’hai coltivata?
Ho iniziato a 15 anni come DJ nelle radio private e alle feste, capendo che fare musica di professione sarebbe stato il sogno della mia vita. Risparmiavo per potermi permettere un giradischi, i dischi e per continuare a studiare.
Ma non sapevo bene come fare.
Ho studiato lingue all’Orientale di Napoli convinto di compiere un altro passo verso il mio sogno. Dieci anni dopo lavoravo per un’azienda produttrice di passata di pomodoro. La musica restava un hobby.
Nel 2003 mi chiedono di trasferirmi in Ghana per seguire un nuovo stabilimento, grazie alla mia conoscenza delle lingue.
Accetto. E la mia vita prende una nuova direzione.
In Ghana continuo, nel tempo libero, a lavorare in radio e nei locali scoprendo un ambiente nuovo e molto affascinante. Conosco artisti, creativi, musicisti e produttori locali.
Nel 2012 inizio a produrre Afro House con lo pseudonimo MoBlack (“Mo” in lingua twi significa “congratulazioni”). Proprio i tanti rifiuti ottenuti dalle etichette discografiche più blasonate mi spingono a lanciare un’etichetta personale: MoBlack Records.
Dopo neanche un anno la mia musica era già suonata da importanti nomi underground. Mi sono così convinto di essere sulla strada giusta, scegliendo di investire tutto il mio tempo libero su questo progetto.
Rientro in Italia nel 2014 e Traxsource, tra i più importanti negozi online di musica house al mondo, mi propone di collaborare come responsabile del genere Afro House.
Da lì il passo di licenziarmi e mettermi full time sul mio progetto è stato breve.
Come si è evoluto l’Afro House?
Negli ultimi cinque anni la scena ha subito un’enorme evoluzione. Forse è il più innovativo tra tutti i generi musicali. Oggi fa molta tendenza.
MoBlack Records ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo genere. Mi sono costruito una solida reputazione e sono oggi rispettato e ammirato da tutti sia in Europa/USA sia in Africa dove sono una fonte d’ispirazione e un mentore per molti artisti locali.
L’Afro House contemporanea è molto più ricca del passato quando aveva solo sfumature soulful o tribali. Oggi è molto più organica, melodica e addirittura techno.
Peraltro l’ispirazione africana influenzerà un po’ tutti i generi musicali.
Quali i più grandi ostacoli per un artista emergente?
Oggi non ci sono più particolari ostacoli se hai vero talento.
Questo vale ovunque nel mondo: in Africa come in Europa. Internet, i social ci mettono sullo stesso piano e danno a tutti la possibilità di farsi notare.
Gli artisti e i creativi africani stanno già beneficiando di questa rivoluzione: frequentemente infatti sono i giovani africani, prodotti da etichette come la mia, che riescono a scalare le classifiche e a farsi notare da DJ internazionali che poi suonano i loro pezzi davanti a migliaia di persone.
Come promuovere una reale conoscenza tra Europa e Africa oltre gli stereotipi?
Ti rispondo come avrebbe risposto il mitico Fela Kuti:
You Africans, please listen to me as Africans. And you non-Africans, listen to me with open mind.
Generalizzando, gli africani hanno una mentalità più aperta degli occidentali. Imitarli è dunque un primo passo per combattere i tanti stereotipi verso l’Africa.
Poi ci sono le collaborazioni e il mutuo rispetto e beneficio. Nel mio caso: io promuovo la loro musica e la loro musica, in automatico, promuove la mia etichetta.
Se oggi MoBlack Records è arrivata al livello dov’è è soprattutto grazie a loro. Se loro sono arrivati a un livello globale è anche grazie a me.
Perchè le cose funzionino ci deve sempre essere un rapporto alla pari e di reciproca convenienza.

Cosa consigli a chi volesse seguire le tue orme?
Questo lavoro, come tutti i percorsi artistici, richiede talento, passione, dedizione e tanti sacrifici. Se ci sono questi elementi si possono abbattere tutti gli ostacoli del percorso. Anche quelli economici.
Il mio consiglio è semplice: non arrenderti mai, soprattutto di fronte ai rifiuti e alle porte chiuse. Anzi, queste devono far crescere la motivazione e mettere a frutto il proprio talento.
Proprio questo è il lavoro su di sè, con determinazione e perseveranza, che ti porterà al successo.
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